Mappe concettuali: perché ci aiutano nello studio!

Mappe concettuali: come si fanno e perché ci aiutano nello studio!
Joseph Novak
Mappe concettuali. La mappa concettuale è da sempre la migliore amica di ogni studente. Un prezioso strumento di studio e memorizzazione.
Il primo a comprendere l’importanza delle mappe concettuali fu, negli anni ’70, un docente della Cornell University (Ithaca, NY), tale Joseph Novak che intuì una cosa importante:
- “per riuscire a ricordare ciò che studiamo con reale efficacia non è sufficiente limitarci a memorizzare i concetti così come sono, ma è necessario comprendere le relazioni che li collegano tra loro”.
Infatti egli definiva, sinteticamente, le mappe concettuali “strumenti per organizzare e rappresentare la conoscenza”.
D’altronde la mappa concettuale non è altro che la rappresentazione grafica delle connessioni tra l’argomento principale e le sue interrelazioni secondarie.
L’impegno che la nostra mente mette nel comprendere quale sia il concetto principale e le sue successive connessioni è già il primo passo per iniziare ad assimilare e quindi a memorizzare.
Mappe concettuali: a cosa servono
Riassumendo quindi, le mappe concettuali, in concreto, ci permettono di individuare:
- I concetti più importanti di un argomento;
- Il loro ordine gerarchico;
- La relazione che intercorre tra di loro.
E ci permettono anche, però, di:
- Memorizzare velocemente;
- Incamerare in maniera quasi indelebile le nozioni studiate.
Come fare una mappa concettuale
Ma vediamo come fare una mappa concettuale.
Ci sono pochi ma fondamentali step da seguire per riuscire a realizzare un ottimo lavoro:
- Evidenziare i concetti più importanti sul testo.
È importante infatti, come prima cosa, leggere attentamente il testo che abbiamo di fronte e sottolineare le nozioni più rilevanti, si potrebbero, tra l’altro, sottolineare con colori diversi i concetti principali e quelli secondari.
- Ovvio che in questa fase c’è bisogno di molta concentrazione perché bisogna essere in grado non solo di riconoscere ciò che è più importante ma anche come ogni informazione possa essere connessa all’altra.
Attenzione! In questo primo momento potremmo trovare una piccola (o grande) difficoltà: dovremmo stare attenti a non essere colti da un vero e proprio attacco da “sottolineatore compulsivo”.
- Riscrivere i concetti su un foglio (o sul pc).
Superato, speriamo brillantemente, il primo punto, è tempo di riportare su un foglio (o sul proprio pc) tutti i concetti sottolineati, sia quelli principali che secondari, collegati tra di loro.
I concetti e le loro relazioni devono essere rappresentati sul foglio in due diversi modi:
- Nodi concettuali, ossia sono i concetti base rappresentati da una sola parola o da frasi brevissime racchiusi in una forma geometrica (ad esempio un rettangolo);
- Relazioni associative, ovvero le connessioni tra i concetti trascritti che possono essere rappresentati graficamente da delle frecce, sulle quali può essere anche riportato un connettore in modo da rendere ancora più comprensibili i collegamenti.
La mappa si sviluppa dall’alto verso il basso, partendo dal titolo che deve essere posto in cima, in posizione centrale e, via via, completarla scendendo con tutti i nodi concettuali e le relative rappresentazioni grafiche.
Le figure geometriche utilizzate possono variare a seconda dell’importanza del concetto contenuto in essi e anche in questo caso possiamo pensare di utilizzare colori diversi.
Un piccolo consiglio: qualora l’argomento da concettualizzare dovesse essere assai vasto si può pensare di dividere la nostra mappa in delle macro-sezioni, numerando nel caso le cose da ricordare.
- Iniziare a studiare.
Compreso il testo che ci siamo trovati davanti e realizzata graficamente la mappa concettuale non ci rimane altro che iniziare a studiare.
Ci si accorgerà fin da subito di come lo studio risulti assai più agevole e di come sia molto semplice riuscire ad immagazzinare quante più informazioni possibili.
La schematizzazione che abbiamo realizzato ci aiuterà anche nell’esposizione delle nostre conoscenze durante una semplice interrogazione o durante l’esame.
Poiché potremmo fare riferimento, anche mentalmente, alla nostra mappa e quindi ci sarà più facile dare un senso logico e consequenziale a quanto abbiamo studiato e a quanto stiamo dicendo.
- Le mappe concettuali risultano essere un valido strumento di studio ed elaborazione anche per i ragazzi affetti da disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
Monia Flammini, l’autrice del post
Un guest post scritto da Monia Flammini, docente del Campus Online dei Liceali – prepara le lezioni e insegna diritto
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Fonte foto di: maestraemamma.it